Realizzato negli anni Cinquanta e oggetto di recente restauro, il Teatro Verde sarà presto di nuovo visitabile, per il momento solo per le mostre.
Edificato a partire dal 1952 su progetto dell'architetto Luigi Vietti, superando varie difficoltà costruttive (si dovette fra l'altro bonificare un terreno acquitrinoso), il Teatro Verde è un gioiello nascosto dell'Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, sede della Fondazione Giorgio Cini.
Immerso in un grande parco e rivolto alla Laguna – e quindi al mare, come gli antichi anfiteatri greci – riprende in parte anche il concetto dei 'teatri di verzura' che abbellivano le ville venete di terraferma. E' organizzato in grandi gradoni di pietra bianca intercalati da spalliere di siepi di ligustro, offrendo quasi 1500 posti a sedere; dietro i parasceni laterali trovano posto i vari servizi per il pubblico.
Il grande palcoscenico in pietra dalla forma poligonale occupa un'area di 1.400 metri quadri, sotto la quale sono ospitati camerini, magazzini e locali tecnici; quanto alla grande fossa orchestrale, può ospitare sino a 150 strumentisti. Questa, ed i vani inferiori sono però sotto la quota media delle acque lagunari, e quindi nel tempo sono state più volte soggetti ad allagamenti, con necessità di ripetuti lavori di ripristino.
Un impiego man mano sempre più raro
Il Teatro Verde venne inaugurato nel 1954, e per un certo tempo offrì nei mesi estivi spettacoli di ogni genere, dalla prosa all'opera, dalla sinfonica alla danza. A partire dagli Anni Settanta in poi, però, il suo impiego divenne purtroppo alquanto saltuario. Dopo un ventennio circa di inutilizzo, per qualche anno - dal 1999 al 2002 - fu utilizzato per alcuni spettacoli della Biennale Danza; a parte qualche isolato evento, solo più recentemente, nel 2013-2014, è stato riaperto ospitare per alcuni concerti promossi da Ponderosa Music & Arts.
Uno spazio suggestivo, bisognoso di continui interventi
Molti i problemi di fondo del Teatro Verde della Fondazione Cini, che nel tempo hanno inciso nel suo scarso impiego artistico. La precarietà della programmazione di spettacoli all'aperto, innanzitutto, in quanto legata ai rischi atmosferici. Poi, la posizione decentrata ed isolata rispetto alla città, ed i ridotti collegamenti con essa; ma anche gli alti costi di gestione connessi alla struttura stessa, bisognosa di continui interventi di manutenzione o di ripristino, hanno rivestito un ruolo sostanziale nella sua vicenda.
Ora però, grazie all'importante partnership con la parigina Maison Cartier ed alla collaborazione con l'Università Internazionale per l'Arte - che ha studiato e curato i necessari lavori – ne è stata restaurata a fondo l’architettura, valorizzando le qualità dei materiali che la compongono, e sistemata ed integrata la ricca vegetazione circostante, ripristinando così le aperte spazialità e gli straordinari scorci paesaggistici del singolare sito veneziano. Dunque a breve la suggestiva bellezza del Teatro Verde, nonostante non potrà ancora ospitare nuovi spettacoli, potrà almeno essere goduta dai visitatori dell'Isola di San Giorgio.
Una prima occasione di visita
Per iniziare, vi potranno accedere i visitatori di Homo Faber Event 2022 - importante manifestazione culturale di livello internazionale, che si pone l’obiettivo di celebrare i mestieri d’arte e di dare visibilità ai grandi maestri artigiani - nel periodo dal 10 aprile al 1 maggio 2022; a partire dal 20 maggio 2022 il Teatro sarà inserito nel programma di visite guidate della stessa Fondazione Giorgio Cini.
In occasione dell’apertura sarà possibile vedere un’anticipazione del film site specific La Maschera del Tempo, opera audiovisiva dedicata al Teatro Verde creata da Mattia Casalegno insieme al compositore elettronico e sound designer Maurizio Martusciello (in arte Martux_m).